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"II Caporale" fa il killer per la malavita locale. Elimina personaggi di piccolo calibro "della cui scomparsa nessuno ha motivo di lagnarsi", investigatori compresi. Non uccide solo per odio o per denaro, ma perché è il suo istinto a chiederglielo, e questo lo aiuta in un freddo rapporto professionale con le sue vittime. La sua routine di vita e lavoro viene sconvolta quando a uno dei suoi delitti assiste il figlio della vittima, un bambino di otto anni, e i giornali si buttano a pesce sulla vicenda "togliendo l'anonimato" al suo lavoro. Nel Caporale cresce la paura di venire scoperto e di finire in carcere. Vuole smettere. Ma il terreno attorno a lui incomincia a scottare. Si vede quindi costretto a elaborare un piano per liberarsi dei suoi mandanti...